C’era una volta, molto tempo fa, un uomo che si chiamava Gerardo. Sua moglie non era più in vita e Gerardo non aveva figli. Odiava tutti e per questo avevo deciso di vivere isolato in cima ad una montagna.
Abitava in un cupo castello dove c’era sempre buio e dove pioveva sempre sia in primavera che d’inverno. La gente lo schivava e si diceva che di notte l’uomo andasse in un campo di zucche dove le raccoglieva tutte portandosele al castello. E qui iniziava a svuotarle, cibandosi solo di quelle. Succo di zucca, pasta con zucca, ravioli di zucca, marmellata di zucca, zucca fritta, zucca in pastella, zucca al forno e torta alla zucca!
Un giorno si spensero le candele del castello e Gerardo avendo finito tutti i fiammiferi decise di andare nei sotterranei, dove sapeva che u tempo aveva conservato una candela ed un fiammifero. Scese nel buio, e a tastoni trovò un armadietto, dentro c’era la candela con accanto il fiammifero. Gerardo accese la candela, ma non sapendo dove appoggiarla, la mise dentro ad una delle tante zucche vuote di cui i sotterranei del castello erano pieni. Gerardo aveva in mano una candela magica, infatti chiunque la toccasse poteva esaudire un desiderio. Il desiderio dell’uomo era sempre stato quello di spaventare tutta la gente che sparlava di lui. Detto e fatto, Gerardo si trasformò in una strega. Salì su una scopa magica e partì per raggiungere il paese. Atterrò davanti alla porta di una delle tante case e busso tre volte di seguito: “TOC TOC, TOC TOC, TOC TOC”!
Aprirono due bambini che si trovarono di fronte ad un’orrenda strega. Gerardo pronunciò parole magiche per trasformare i bambini in topolini, ma la magia non funzionò. L’uomo non sapeva che le magie malvagie non avevano potere sui bambini. Gerardo ammutolì ed i bambini non sapendo cosa fare gli offrirono dei cioccolatini e gli fecero compagnia. L’uomo allora regalò loro la candela dentro la zucca e gli insegnò la formula magica. Fu così che i bambini impararono ad usarla, non per trasformare le persone, ma per ottenere qualche dolcetto.
Fonte: lamaestraelena.it